Impianto elettrico

Dichiarazione di conformità e impianto elettrico a norma

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Buon proseguimento, Manuel

Quando si mette a norma un impianto elettrico, otre che rassicurare sul fatto che non sia troppo pericoloso , apre una serie di interessanti opportunità e vantaggi economici. Tuttavia può capitare ancora di vedere appartamenti senza un impianto elettrico a norma (per esempio mai ristrutturati dagli anni 60-70), per via dei costi di aggiornamento che si porterebbe dietro. Infatti c’è bisogno di un grande lavoro per portare a termine questo tipo di operazione, perché richiederebbe di far intervenire non solo gli elettricisti, ma anche i muratori (per un lavoro ben fatto).
Apparentemente tutto questo “movimento” potrebbe spaventare, ma come vedremo in seguito mettere a norma l’impianto elettrico si rivela molto conveniente.

Conviene mettere a norma impianto elettrico?

Adoperare un impianto non a norma, significa rischiare di riportare dei danni molto seri a dispositivi eventualmente collegati, causare un incendio in caso di cortocircuito, ma soprattutto si rischiano danni alle persone. Ecco perché è importante fare questo passo.
Quando si decide di rendere la propria casa un luogo sicuro, significa dover andare incontro ad una serie di costi, che possono variare dal tipo di impianto che si vuole installare. La cosa interessante però è rappresentata dal fatto che c’è la possibilità di ammortizzare le spese sostenute, almeno una parte, mediante il Bonus Ristrutturazioni 2019 formato anche dall’Ecobonus 2019 che permette di recuperare una parte delle spese sostenute. Inoltre rifare l’impianto elettrico secondo le norme più moderne, porta ad un risparmio energetico, il quale si traduce in risparmio economico. Si comprende da subito che un impianto elettrico nuovo è vero che è po’ dispendioso in partenza, ma è un investimento a lungo termine.

Quando bisogna mettere a norma l’impianto?

Per ciò che concerne la normativa su questa materia, la più importante è la numero 46 del 1990, che dichiara non solo i requisiti minimi degli impianti elettrici, ma anche degli operatori. Nel secondo caso si afferma un punto molto importante, perché indica che solo personale qualificato può metterci mano, eliminando di fatto il “fai da te” per questo tipo di mansione. Per rafforzare questa disposizione, viene chiesto un certificato che riconosce l’installazione ad arte, un riconoscimento della messa a norma che si chiama Dichiarazione di Conformità e che solo un professionista iscritto all’albo può garantire. Tale dichiarazione comporta l’assunzione della responsabilità di colui che ha realizzato l’impianto elettrico. Quindi tra le cose più importanti ci troviamo scritto che l’impianto è protetto dagli sbalzi di tensione ed è al riparo dai contatti diretti ed indiretti.
Nel 2008 col DM si ribadisce il concetto di Dichiarazione di Conformità e si stabiliscono le sanzioni che possono scattare nel caso di un inadempimento degli obblighi della 46 del 1990. L’ultimo intervento in ordine cronologico è la norma CEI 64-8 del 2012 che integra l’automazione grazie alla domotica, la sicurezza grazie ai filtri per gli sbalzi di tensione, l’ecosostenibilità ed i sistemi antintrusione.